Il tema delle detrazioni per ristrutturazioni edilizie e riqualificazioni energetiche è assai caro per coloro che in questi giorni sono alle prese con la dichiarazione dei redditi. Lo Stato, infatti, riconosce un sostanzioso beneficio fiscale ai contribuenti che nel corso dell’anno hanno realizzato interventi sulla propria abitazione riguardanti ad esempio opere di manutenzione straordinaria o il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio. Anche per il 2016 la detrazione fiscale statale è ammessa sul 50% delle spese sostenute in caso di interventi di ristrutturazione edilizia con il limite massimo di detrazione pari a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare e del 65% in caso di riqualificazione energetica con i limiti massimi di detrazione di 100.000, 60.000 e 30.000 euro a seconda della tipologia di intervento.
Accanto a queste agevolazioni statali s’inserisce il nuovo contributo stanziato dalla Provincia di Trento il quale prevede l’assunzione a carico della stessa degli oneri derivanti da contratti di mutuo stipulati a fronte di spese relative agli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica sulle case di abitazione. L’incentivo previsto dalla delibera della Giunta provinciale n. 829 dello scorso 20 maggio prevede sostanzialmente un aiuto dove ci sia un problema di liquidità: il contributo permette, infatti, di finanziare gli oneri corrispondenti agli interessi relativi ad un contratto di mutuo stipulato con uno degli istituti di credito convenzionati per un importo di almeno 10 mila euro, così da garantire la copertura anche parziale dei costi relativi agli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica con una spesa minima di 20 mila euro. Il contributo concesso è perciò pari agli interessi, riferiti ad una quota di capitale massima equivalente all'ammontare totale della detrazione fiscale calcolata sulle spese sostenute. Gli interessi sono calcolati applicando un tasso fisso nella misura corrispondente al tasso di riferimento vigente al momento della stipulazione del contratto di mutuo, con piano di ammortamento italiano ovvero con rata capitale costante a rata annuale, di durata decennale. Inoltre, l’incentivo provinciale è previsto non solo per la prima casa ma è esteso a tutte “le case di abitazione”; il duplice obiettivo è, infatti, quello di incentivare non solo il risparmio energetico ma anche di sostenere le attività economiche legate all'edilizia. Da qui la decisione di impegnare complessivi 3 milioni di euro sui prossimi bilanci provinciali: 300 mila euro per 10 annualità.
La domanda di contributo potrà essere presentata a partire dal prossimo primo luglio e fino al 30 novembre da parte di persone residenti in Trentino e proprietarie dell'edificio ad uso abitativo costruito sul territorio provinciale, in cui sono previsti gli interventi di ristrutturazione e/o riqualificazione energetica che lo Stato ammette a detrazione d'imposta. Saranno ammesse a contributo le domande secondo l'ordine cronologico di presentazione; la delibera prevede, inoltre, i contributi anche su spese già sostenute ma fatturate dopo l’entrata in vigore della stessa e precedenti alla presentazione della domanda. Per ottenere il contributo, il privato dovrà presentare entro un anno dall'ammissione allo stesso copia del contratto di mutuo e dichiarare (attraverso un apposito modulo) la data in cui sono stati conclusi i lavori, la spesa sostenuta, l'assenza di cumulo con altri eventuali contributi da parte di Pubbliche amministrazioni e la detrazione fiscale teoricamente spettante dimostrando di avere una capienza fiscale ovvero dando prova che la media aritmetica dell’imposta lorda dei due anni precedenti la presentazione della domanda sia pari ad almeno il 30% del valore della rata annuale di detrazione dell’imposta. In ogni caso il contributo non potrà superare l'onere effettivo degli interessi a carico del mutuatario e, qualora concesso, sarà suddiviso in dieci rate di pari importo.
Per coloro che pertanto desiderano realizzare interventi in ambito edilizio, pur trovandosi in condizione di dover appoggiarsi ad un istituto bancario per poter sostenere la spesa, la Provincia di Trento ammette in sintonia alle detrazioni concesse dallo Stato una sorta di doppia agevolazione sicuramente da non sottovalutare e, considerato il budget stanziato, secondo una prima stima se tutti chiedessero l’importo massimo si arriverebbero ad accettare tra le 650 e le 700 domande.
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